Idea/Proposta 19  -  Il Bilancio Partecipativo

Il Bilancio Partecipativo o partecipato è una forma di partecipazione diretta dei cittadini alla vita politica della propria città, consistente nell'assegnare una quota di bilancio dell'Ente locale alla gestione diretta dei cittadini, che vengono così messi in grado di interagire e dialogare con le scelte delle Amministrazioni per modificarle a proprio beneficio. In un BP, di regola la partecipazione si realizza innanzitutto su base territoriale: la città è suddivisa in circoscrizioni o quartieri. Nel corso di incontri pubblici (che possono avere forma fisica o virtuale, e tutta una gamma di diversi gradi di inclusività e rappresentatività, dall'assemblea alla giuria di cittadini estratti a sorte) la popolazione di ciascuna circoscrizione è invitata a precisare i suoi bisogni e a stabilire delle priorità in vari campi o settori (governo del territorio, ambiente, educazione, salute...). A questo si aggiunge talvolta una partecipazione complementare organizzata su base tematica attraverso il coinvolgimento di categorie professionali o lavorative (sindacati, imprenditori, studenti..), ciò che permette di avere una visione più completa della città, attraverso il coinvolgimento dei suoi attori economici. L'Ente locale di riferimento - Municipalità o Comune, ma anche un Ente di livello territoriale superiore come le Province o le Regioni - è presente a tutte le riunioni circoscrizionali e a quelle tematiche attraverso un proprio rappresentante, che ha il compito di fornire le informazioni tecniche, legali e finanziarie necessarie alla formalizzazione delle decisioni e di avviare una fase di negoziazione con le proposte emerse, attento, però, a non influenzare o prevaricare le decisioni dei partecipanti. Alla fine ogni gruppo territoriale o tematico presenta le sue priorità all'Ufficio competente, il quale stila un progetto di bilancio che tenga conto delle priorità indicate dai gruppi territoriali o tematici. In caso positivo, il Bilancio viene infine approvato dal Consiglio dell'Ente. Nel corso dell'anno seguente, attraverso apposite riunioni, la cittadinanza valuta la realizzazione dei lavori e dei servizi decisi nel bilancio partecipativo dell'anno precedente. Di solito le amministrazioni comunali, visti anche i vincoli di bilancio cui sono tenuti per legge, riconoscono alle proposte avanzate dai gruppi di cittadini la possibilità di incidere su una certa percentuale del bilancio comunale. 

Esperienza di Capannori

La giunta guidata dal sindaco Giorgio Del Ghingaro, però, è uno di quei gruppi che non si accontentano quando raggiungono un obiettivo, ed anzi diventa la scusa perfetta per andare avanti, rilanciando, mettendo in campo nuove idee e spunti per sperimentare scelte di sostenibilità sempre più originali, concrete, efficaci. E’ il caso del progetto “Dire, fare, partecipare”, ad oggi il più grande esperimento di bilancio partecipativo in Italia, grazie al quale decine di residenti del territorio capannorese condividono le scelte dei “decisori politici” amministrando, nel vero senso della parola, un pezzo del bilancio comunale, con il coordinamento dell’Assessore alla Partecipazione Alessio Ciacci. 

Come funziona

In pratica, da un paio di anni, grazie alla guida di figure specializzate in questo genere di processi partecipativi (i facilitatori) 80 cittadini estratti tenendo conto di alcuni criteri propedeutici a far sì che possano essere un campione dell’intera cittadinanza, partecipano ad un percorso a tappe che prevede una fase di informazione e formazione circa le risorse disponibili, l’emersione dei problemi e delle esigenze della comunità, l’individuazione di priorità nella realizzazione di nuovi servizi o opere/spazi pubblici. Il tutto si conclude poi con una votazione aperta a tutti i cittadini del Comune (compresi gli stranieri e i ragazzi che hanno compiuto 16 anni di età) in cui le persone sono chiamate a votare come spendere i 500.000 euro (erano 400.000 il primo anno) che l’Amministrazione ha messo sul tavolo riservandoli e vincolandoli per questo scopo sul Bilancio di previsione. Nei giorni scorsi, questo percorso di democrazia dal basso ha visto germogliare i suoi primi frutti, con l’inaugurazione dell’area da gioco nel giardino della scuola primaria di Capannori, uno spazio in mezzo al verde dove i bambini possono giocare in libertà e sicurezza. Perché la priorità individuata dai cittadini (che possono votare via mail o andando nella “settimana del voto” presso la sede municipale) è stata quella di investire nelle scuole del territorio, che hanno beneficiato delle risorse pubbliche per interventi manutentivi di primaria importanza e utilità. Quindi, per riassumere, in quest’Italia in cui la politica è quanto mai lontana dalle esigenze della popolazione e dove ogni giorno i giornali riportano il bollettino fresco di scandali e disservizi, ecco un’isola felice in cui gli amministratori escono dalle istituzionali portandole dentro la comunità, condividendo le scelte di governo del territorio con i protagonisti assoluti di un comune: i cittadini! Appunto: dire, fare, partecipare!

di Roberto Falcone, Sindaco M5S Venaria Reale

Ci siamo incontrati con i cittadini, li abbiamo ascoltati e abbiamo raccolto le proposte, coinvolgendoli sempre in modo semplice e diretto. Dopo nemmeno un anno e mezzo di lavoro il Bilancio Partecipato approda a Venaria.

Si tratta di 150mila euro messi a disposizione della collettività, che ha proposto più di quindici progetti su cui l'assessore Paola Saja, i consiglieri e attivisti Sara Napoletano, Raffaela Cantella, Stefano Balocco, Rosa Antico, Guido Ruento, Marco Tabor, Cipo Napoletano e Alessandro Fabbris hanno lavorato insieme agli uffici del Comune per consentirne la realizzazione.

Dopo aver raccolto le proposte e dopo averle elaborate, nella prima settimana di dicembre siamo tornati sul territorio per illustrare i progetti finalisti, che i cittadini hanno votato dal 9 al 18 dicembre. In 579 venariesi hanno espresso le loro preferenze sia presso gli uffici sia tramite il sito del Comune.

Ciò che realizzeremo, in ordine di maggior numero di voti raccolti, saranno l’acquisto e installazione di dieci lavagne interattive multimediali, la realizzazione di 38 scivoli dislocati in vari punti della città per l’eliminazione di barriere architettoniche, la sistemazione e costruzione di alcune aree di aggregazione, l’illuminazione di un percorso pedonale tramite il raddoppio dei corpi illuminanti, l’installazione di telecamere di sicurezza in due zone della città, l’installazione di nuove pensiline alle fermate degli autobus, l’installazione di nuove fontanelle nelle aree verdi.

Dopo aver eliminato il quorum dal referendum popolare e aver abbassato il numero di sottoscrittori delle proposte di iniziativa popolare dal 5 al 2% dell’elettorato, il 2016 è stato il primo anno di Bilancio partecipato e solo l’ennesimo passo percorso sulla strada della nostra idea di democrazia diretta, di città, di cittadini.

 

Valter Cidin

 

Gorizia 26 gennaio 2017 (17:33)

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