La MIA - Misura attiva di sostegno al reddito - Lettera di un beneficiario

 

Oggi volevo pubblicare una lettera di un beneficiario della MIA (misura a sostegno del reddito del Friuli Venezia Giulia), lettera inviata anche ai giornali locali con la preghiera di essere pubblicata ma che purtroppo non ha avuto alcun seguito.

Dal nostro piccolo cerchiamo di dare voce a Ugo, uno dei tanti beneficiari di questa MIA che però, come sempre accade in Italia, e trattandosi di benefici, risulta spesso essere in ritardo, ritardo che però va a discapito di chi su quei soldi fa affidamento per pagare magari le bollette o andare semplicemente a fare la spesa.


 

Ma cos'è la MIA?

Dal sito della regione leggiamo: " La MIA - Misura attiva di sostegno al reddito - consiste in un intervento monetario di integrazione al reddito erogato nell’ambito di un percorso concordato e definito nel patto di inclusione finalizzato a superare le condizioni di difficoltà del nucleo familiare beneficiario. 

La MIA è attuata in via sperimentale dal Servizio sociale dei Comuni, in collaborazione con i servizi pubblici regionali competenti in materia di lavoro (Centri regionali per l'impiego e Centri regionali per l'orientamento), per un periodo di tre anni decorrenti dalla data di entrata in vigore del regolamento (22 ottobre 2015)."


 

ma veniamo alla lettera inviataci da Ugo:

" LA PARTITA DI PING PONG TRA IL COMUNE E L‘INPS

E' in corso da oltre un mese una partita a ping pong tra il Comune e la sede Inps di Gorizia.

Le palline da gioco sono delle persone a basso reddito che beneficiano del MIA (misura attiva di sostegno al reddito Regione FVG) e che non avendo percepito a fine ottobre il sussidio del bimestre di competenza, stanno cercando una risposta.

In primis dai servizi sociali del Comune. Infatti è il Comune che gestisce la pratica, ivi compresa l‘erogazione del beneficio, e che giustifica il mancato pagamento richiamando inadempienze da parte dell’Inps. L‘Istituto a sua volta non si ritiene assolutamente competente della pratica in quanto trattasi di una misura regionale che non compare in alcuna loro procedura di controllo.

La partita di ping pong è all'ordine del giorno senza esclusione nè di colpi nè di giudizi, anche se quest‘ultimi indiretti, (materialmente sono le palline i portavoce delle dichiarazioni reciproche di fannulloneria tra un campo di gioco e l‘altro).

Io che scrivo e che ho fatto più volte la pallina tra un campo e l‘altro, nella speranza di mettere insieme le parti o notare qualche lacuna da colmare per sbloccare la situazione, mi sono domandato se quelli „al piano terra dell‘Inps“, con cui ho più volte parlato, abbiano fatto le scale fino „agli uffici dell‘ultimo piano“ della loro sede per scendere poi al loro sportello con una risposta vera.

E lo stesso pensiero l‘ho fatto per gli addetti del Comune, domandandomi se anche loro siano arrivati veramente fino al dirigente comunale o all‘asessore e, perchè no, al sindaco che molto ha a

cuore il principio „prima di tutto i cittadini“.

La partita in corso non gode della tradizionale virtù derivante dal confronto e dalla sfida tra chi è più bravo o chi sa fare meglio le cose; ma al contrario è nata perchè non si vuole fare bene il proprio dovere fino in fondo.

Aggiungo di aver notato pure gli stessi giocatori ormai stanchi di dover ripetere alle palline/utenti le stesse cose ed ho capito che non interessa nè al Comune nè all‘Inps vincere o perdere.

Ugo Ciliesa 5 dicembre 2017"

 

Speriamo che le istituzioni siano più solerti nell'erogazione di questi contributi e non si cada sempre vittime della burocrazia, perchè questi soldi servono a sostenere le persone in difficoltà che potrebbero anche cadere vittime di usurai o sfrattate dalle loro abitazioni.

 

Fabio Curci

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