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La riapertura di Galleria Bombi risolverà i problemi di Gorizia?

Venerdì 23 Marzo 2018, dopo 10 anni, dovrebbe riaprire al traffico Galleria Bombi.

Stando a quanto scritto nell'articolo de Il Piccolo del 20.03.2018 l'amministrazione di Gorizia è prossima alla riapertura della galleria, recentemente usata anche come luogo di "prima accoglienza" per gli immigrati fuori convenzione o in attesa di esserlo e chiusa proprio per questo motivo.

Questo però è un altro capitolo della storia e su cui non intendo tornare, quello che mi interessa è la visione urbanistica e le motivazioni tecnico-commerciali che hanno portato alla decisione non tanto di riaprire la galleria ma di riaprirla al traffico.

Per ora riaprirà solamente ai residenti e ai mezzi autorizzati con limite 20 Km/h e a senso unico verso piazza Vittoria, per poi fatti i "lavori necessari" riaperta per tutti. Ma quali sono questi "lavori necessari"? una gettata di calcestruzzo su un telo direttamente sulla "non carrabile" pavimentazione in pietra esistente del tratto di piazza Vittoria in modo da essere un domani esportata facilmente se l'idea non dovesse dare i frutti sperati, il tutto per la modica cifra stimata di circa 80.000 Euro.

Tralascio il fatto che in campagna elettorale e nel programma del centro destra non solo non si parlava di riapertura ma c'è scritto proprio altro.

 

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Gorizia 2018 - fascismo e antifascismo

Comune di Gorizia: Consiglio comunale del 19.03.2018.

La minoranza presenta una mozione per chiedere che nella concessione di locali di proprietà del Comune di Gorizia venga messa una postilla in cui chi intende chiedere l'uso di tali locali deve sostanzialmente dichiarare di essere antifascista.

Considerando che per la nostra Costituzione "è vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista" una mozione del genere dovrebbe risultare quasi superflua e essere votata all'unanimità nel giro di mezz'ora al massimo, anche per non togliere tempo utile e anche "prezioso" visto che il consiglio costa, a cose volgarmente più concrete ma magari più utili ai goriziani...ma siamo a Gorizia e purtroppo non è così.

Ci vogliono 5 ore di discussione, narrazioni storiche, un emendamento, una riunione di capigruppo per dire una cosa semplicissima e che dovrebbe essere banale, cioè che il Comune di Gorizia è antifascista.

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La nuova centrale a GAS a Gorizia - è questo il futuro che vogliamo?

Un'altro mattone sta per cadere sulle teste di noi goriziani, dopo le 2 centrali a Biomassa, l'industria insalubre e l'impianto trattamento rifiuti di alluminio in mezzo alle case, vicino scuole asili e centri sportivi, notizia di pochi giorni fa è la realizzazione di una nuova centrale termoelettrica a gas metano da 148 MWt, sempre in località S.Andrea e anche questa volta a meno di 500 metri dalle prime abitazioni e a meno di 1000 dal centro abitato di S.Andrea. 

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La MIA - Misura attiva di sostegno al reddito - Lettera di un beneficiario

 

Oggi volevo pubblicare una lettera di un beneficiario della MIA (misura a sostegno del reddito del Friuli Venezia Giulia), lettera inviata anche ai giornali locali con la preghiera di essere pubblicata ma che purtroppo non ha avuto alcun seguito.

Dal nostro piccolo cerchiamo di dare voce a Ugo, uno dei tanti beneficiari di questa MIA che però, come sempre accade in Italia, e trattandosi di benefici, risulta spesso essere in ritardo, ritardo che però va a discapito di chi su quei soldi fa affidamento per pagare magari le bollette o andare semplicemente a fare la spesa.

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Osservazioni sulla Variante 41 - lettera al comune

Come gruppo abbiamo approfondito molto la documentazione fin d'ora prodotta dal Comune di Gorizia riguardante la Variante strutturale al piano regolatore di Gorizia, avevamo anche organizzato un incontro pubblico con la cittadinanza per illustrare le nostre perplessità sulle linee politiche approvate dal precedente consiglio comunale.

A maggio è stato deliberato dalla precedente giunta di attivare un ampio processo partecipativo con la cittadinanza, darne ampia divulgazione col fine di raccogliere suggerimenti e osservazioni da parte dei cittadini e di chiunque altro abbia interesse.

Dopo un lungo percorso partecipativo il nostro gruppo ha preparato un documento condiviso da altri cittadini goriziani e oggi depositato in Comune.

Crediamo che il contributo della popolazione sia essenziale nel percorso che porterà alla stesura definitiva di quello che sarà il nuovo piano regolatore di Gorizia, uno degli strumenti più importanti per lo sviluppo futuro della città, città che rappresenta la nostra "casa comune", casa in cui viviamo e che condiziona il nostro benessere, nel senso più ampio del termine; si tratta in sostanza di decidere dove e come vogliamo vivere, l'impronta che la città deve avere, da un punto di vista economico, sociale, ambientale e di tutela della nostra salute.

Noi un'idea ce la siamo fatta e con questo documento abbiamo voluto dare il nostro contributo affinchè essa possa realizzarsi, stiamo già lavorando per organizzare degli incontri per illustrare questa idea e speriamo a breve assieme all'aiuto di chi ha una visione simile alla nostra di poter coinvolgere più persone possibili.

Invitiamo quindi i cittadini, i vari gruppi e associazioni presenti in città a seguire in nostro esempio e di far sapere all'amministrazione comunale la vostra idea di città, non lasciamo siano gli altri a decidere per noi.

Ecco il documento che abbiamo depositato in Comune:

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Benvenuti a Gorizia - visitate galleria Bombi

Il titolo a questo articolo prende spunto dal cartello stradale che esisteva, per me che ho 40 anni, da sempre, all'ingresso di Gorizia, prima del ponte sull'Isonzo: "Benvenuti a Gorizia - visitate il castello".

Quel cartello oggi non c'è più, al suo posto quello che vedete in foto in basso a destra, ma il senso è più o meno lo stesso.

Quello che a Gorizia si vuole far finta di non vedere, di nascondere oppure semplicemente di non affrontare è ciò che c'è oggi e ormai da tempo, sotto quel castello, in galleria Bombi.

A Giugno da noi a Gorizia è stato un mese caldo, le elezioni comunali, quindi tutto quel carrozzone che è la campagna elettorale. I temi principali delle discussioni, dei proclami, dibattiti, cartelloni pubblicitari erano l'immigrazione ed il turismo, come tutti sapete le elezioni sono state vinte a mani basse dalla destra cittadina con un'ampia coalizione a sostegno di Rodolfo Ziberna, nuovo sindaco di Gorizia.

A più di tre mesi di insediamento, quindi un tempo abbastanza lungo per vedere i primi risultati, i famosi 100 giorni, mi premeva capire se ciò che sta accadendo a Gorizia sul tema immigrazione, che non starò certo qui a raccontare, perchè ormai siamo diventati un caso nazionale, è frutto di un programma oppure si sta navigando completamente al buio.

Non starò nemmeno qui a disquisire su chi sia giusto o meno accogliere, sullo sfruttamento dell'immigrazione e delle sue cause, non perchè non abbia una mia idea, ma semplicemente perchè voglio parlare di Gorizia e di cosa si può o non può fare qui, non a Bruxelles, Roma o in altre sedi dove le decisioni vengono prese da altri.

Incuriosito da come, si pensava in campagna elettorale di affrontare la questione, oltre che ricordarmi tutti i vari proclami di chi poi ha vinto sono andato a leggermi quel "Programma" che ogni candidato per Legge (art.29, comma 1, lettera f) della LR n. 19/2013) deve depositare prima di candidarsi, e che dovrebbe, e scrivo dovrebbe perchè siamo in Italia, essere ciò che si andrà ad attuare una volta eletti, o almeno si tenterà di fare.

Per primo ho sbirciato il tema turismo, non perchè strettamente legato al problema immigrazione ma perchè ricordavo qualcosa riguardo la galleria Bombi, ecco l'estratto:

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Salviamo il centro faunistico di Terranova

Quello che sta succedendo in questi giorni ha dell'incredibile.

E' ormai da qualche giorno che è trapelata sui giornali la possibilità della chiusura del centro per il recupero della fauna selvatica di Terranova, e la risposta delle associazioni animaliste, ma soprattutto di tutti quei cittadini che ormai hanno nel centro e di chi lo conduce un punto di riferimento su cui poter contare, non si è fatta aspettare.

Ma vediamo di raccontare cosa è successo.

Fino a poco tempo fa la gestione della fauna selvatica era una competenza delle Provincie, ogni Provincia gestiva il proprio territorio.

Per la Provincia di Gorizia questo servizio lo svolge e lo svolgeva Damiano Baradel presso il centro di recupero di Terranova.

Il centro, operativo dal 2000 ha accolto innumerevoli animali di innumerevoli specie, sapendo sempre garantire professionalità e disponibilità diventando negli anni un centro di vera eccellenza.

Damiano Baradel e la sua famiglia, accolgono gli animali in difficoltà a qualsiasi ora del giorno e della notte, 365 giorni all'anno, chiunque abbia portato un animale da loro ha visto con i propri occhi la professionalità, la competenza ma soprattutto l'amore con il quale gli animali vengono accolti, cercando immediatamente di metterli a proprio agio ed evitare così situazioni di stress all'animale.

A Terranova gli ospiti vengono accolti in un luogo sicuro dove è riprodotto il loro habitat, non in gabbie di ferro e cemento grandi quanto basta per essere a norma.

Nei quasi 18 anni di attività il centro è diventato punto di riferimento anche per studi scientifici sulla fauna, collaborando sia con le Università che con le associazioni e a stretto contatto con il centro dell'Isola della Cona, riserva naturale, e sono moltissimi i riconoscimenti che sono stati fatti a Damiano e alla sua famiglia.

Ora, a seguito dell'entrata in vigore della Legge regionale n.26 del 2014 le competenze in materia di tutela della fauna selvatica sono passate alla Regione, che purtroppo ancora una volta si è dimostrata lontana dalle esigenze delle singole comunità, ma la legge approvata purtroppo proprio a questo mira, allontanare i cittadini dalla politica.

La Regione si è ben pensata di fare un bando unico per tutte le 4 provincie, senza richiedere la presenza di un centro almeno per ogni provincia e ovviamente al massimo ribasso, perchè alla Regione probabilmente interessa solo spendere il meno possibile, senza neanche considerare lo stress che l'animale ferito ha durante il trasporto e spesso l'arrivo in tempo breve nel centro può significarne la vita o la morte, ma di questo forse non interessa, ma il servizio della guardia forestale che va avanti e indietro per la regione non costa nulla?

Ora per il territorio goriziano sembrerebbe che l'offerta di Baradel non sia neanche stata aperta per mancanza di documenti, cosa alquanto strana anche perchè con il D.Lgs. 50/2016 è quasi tutto sanabile, ma non conosciamo ancora le motivazioni ufficiali ma solo ciò che leggiamo dai giornali.

La zona di Gorizia, si legge sempre dal Giornale sara gestita dall'ENPA di Trieste, e tutti gli animali presenti nel centro di Terranova saranno trasferiti.

Questo è assurdo, ci sono animali che ormai hanno nel centro la propria casa, animali che stanno attraversando un periodo di riabilitazione per essere reintrodotti in natura e uno spostamento di certo non aiuterà il percorso, ma sopratutto chiunque trovi un animale in difficoltà dovrà portarlo a Trieste dove leggendo il loro sito ci sono degli orari prestabiliti e il bando non assicura il servizio 24 ore su 24. Brava Regione Grazie.

Tantissime associazioni e cittadini stanno alzando un polverone e tra petizioni on.line banchetti sono già molte le iniziative di protesta in atto.

Qui trovate il link della pagina del comitato "Amici di Damiano" dove potete trovare tutte le iniziative in atto.

https://www.facebook.com/Comitato-Amici-di-Damiano

e qui potete firmare la petizione on.line

https://www.change.org/p/regione-friuli-venezia-giulia-no-alla-chiusura-del-centro-di-recupero-della-fauna-selvatica-di-terranova

 

AIUTIAMO CHI CI AIUTA

 

Fabio Curci

 

 

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NO industrie insalubri in città

Lo scopo del comitato #NoBiomasseGo è di far sentire il malcontento e la contrarietà dei cittadini goriziani nei confronti di tutte le vicende che hanno portato ad autorizzare la costruzione di un impianto di riciclaggio alluminio e delle due centrali a biomassa per alimentarlo in via Trieste. Ovvero in un contesto urbano ormai ben definito e destinato fino ad oggi a residenze e servizi come uffici, negozi ecc.
I lavori per tale complesso sono iniziati .
Il comitato #NoBiomasseGo segue dal 2014 questo problema e tramite questa pagina permette ai cittadini di esprimere la propria contrarietà organizzando manifestazioni e altre iniziative finalizzate solamente a bloccare questo progetto o, eventualmente, a farlo spostare in zone pertinenti al suo genere, ovvero alle attività industriali.

 

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Incontro pubblico sulla Variante 41 del PRGC

Abbiamo voluto condividere le slide presentate all'incontro del 9 Marzo a Straccis per permetterne la consultazione a chi non è venuto.

Durante la serata abbiamo discusso assieme ai cittadini presenti delle possibili ripercussioni sul territorio che questa variante potrà portare, noi di Gorizia in Movimento siamo per la tutela del suolo, riteniamo infatti che l'attenzione debba necessariamente essere spostata sul costruito.

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